Zefiro si fa bello

Sono 25 anni che facciamo cantiere per preparare al meglio la barca e pensiamo  sia anche giusto condividere questi giorni di duro lavoro con voi, farvi partecipi delle cure che mettiamo per preparare lo Zefiro al meglio.

L’ Egeo ci aspetta, come anche il suo vento che gonfia spesso le vele e spinge sul mare la nostra barchetta. Le giornate, lunghe ormai di luce, iniziano con una colazione abbondante e poi via al lavoro.

Ogni giorno dalle 8 alle 18 si sistema e si controlla ogni parte, proprio oggi siamo andati in testa d’albero a controllare se tuttto è a posto,
Ieri ci siamo immersi nelle parti più strette per cambiare il tubo di scarico dell’acqua motore, un lavoro durissimo fatto in piccoli spazi. A volte entri in un gavone e devi trovare il giusto modo per uscire come uno speleologo in un buco. Lo Zefiro sta ringiovanendo, ogni anno gli facciamo dei regali che verranno apprezzati da chi salirà a bordo.

Dicevamo delle lunghe giornate scandite da momenti di pausa dove le chiacchiere tra marinai ci danno l’illusione di non dover tornare al lavoro, qualche giorno poi ci si raduna a pranzo e si mangia qualcosa insieme.

Sempre grazie a Pandelis, un vero amico, sempre disponibile e pronto a preparare qualcosa di buono per tutti ci si ritrova a gustare pesce fresco in abbondanza.

Siamo qui in cantiere da 23 giorni di cui 13 a terra durissimi, salire la scala e ridiscenderla per centinaia di volte ha messo a dura prova le nostre gambe ma alla fine dopo aver infilato il timone e verificato l’allineamento perfetto, il cuore si è alleggerito come lo Zefiro che finalmente è sceso in acqua.

Missolungi un luogo fantastico un’immensa riserva protetta.

Missolunghi dalla prua di Zefiro

Il mare di Missolunghi dalla prua di Zefiro

Ci ha accolti con calore e nella marina viviamo momenti di bella compagnia. Ho ritrovato l’amico Marco che tanti anni fa con Giuseppe il fratello furono ispiratori del mio inizio in barca, a loro devo questi miei quasi 30 anni di barche.

Marco con il suo carattere disponibile all’aiuto e la sua straordinaria competenza è diventato un punto di riferimanto per tutte le barche della marina. Insomma sarà difficile non tornare da queste parti, ma abbiamo voglia di stare almeno un anno a Creta.

Certo questo mondo delle barche è distante anni luce dalle problematiche di un mondo in crisi. A guardarlo con una lente di ingrandimento ci accorgiamo che la maggior parte non ha problemi economici e il bello è che tutti danno un valore al denaro, tutti sanno come risparmiare.

Ci sono anche alcune coppie che con piccole pensioni vivono a bordo la loro vecchiaia godendo di questa magica atmosfera che il mare dona a chi lo sa apprezzare.

Amare il mare e la barca-casa a vela è un’opportunità di vita alternativa e vedere 75enni che sorridono di questo ci riempie di gioia anche se sappiamo che fuori a poche centinaia di metri da dove stiamo c’è la morsa di un mondo che non regge più.

Il destino ci ha portati a vivere su una casa galleggiante parecchi mesi dell’anno. Lavoriamo con la nostra barca, non abbiamo reddito altro ma sappiamo di essere privilegiati, fuori il mondo è folle.

La follia dell’ uomo non ha limiti basta pensare che proprio qui dove respira questo polmone naturale di oasi protetta stanno pensando le “grossi menti” che governano di deviare il corso del fiume più grande della grecia che è la madre di questo luogo.

L’ Achelos, che con la sua acqua alimenta tutta l’oasi di Missolungi dando la vita e alimentandola anno dopo anno.

Dei pazzi scellerati hanno costruito un tunnel nella montagna per deviare il corso del fiume e alimentare la Tessaglia per i campi di Mais e Cotone a scapito di questa natura incontaminata, travolgendo paesi e natura.

Siamo veramente dei folli!

Ora in banchina si vive meglio ma si continua a fare 8 ore di lavoro, a cambiare pezzi, ad aggiungere qualcosa. L’umore è buono, il clima qui a Missolongi è  estivo  ci sono 30° e la compagnia è simpatica.

Qualche volta si và al ristorante spendendo 14 euro mangiamo un bel pesce con una bella verdura cotta e un po di vere patate fritte. Spesso ceniamo sulle barche.

Qui si stanno preparando alla Pasqua greca e noi la vivremo con loro.

Proprio per la pasqua arriveranno 4 amici che vogliono fare un mese sabbatico e andremo verso sud. Tutto il Peloponneso fuori stagione ancora con maggiore lentezza e a vivere questi luoghi pieni di storia.

Peloponneso

Il Peloponneso

Questa è l’inizio di una sperimentazione di crociera-viaggio fuori stagione, massimo quattro persone con un costo che serve a vivere a bordo e a mantenere le spese per lo Zefiro.

Un grande abbraccio a tutti, ci chiamano dobbiamo mangiare del pesce appena cotto, orate, spigole e cefali, sempre pescati o procurati da Pandelis.

Quest’uomo sarà un faro per noi anche se quest’inverno la barca resterà a Creta a riposare noi sappiamo che prima o poi ritorneremo a Missolungi.

Una nuova stagione

Tutto intorno regna nell’incertezza e noi in questa situazione prendiamo il largo proviamo a navigare in questo strano momento storico.

Zefiro con il suo programma solcherà il mare Egeo da ovest ad est.

Al momento se dovessimo considerare le prenotazioni come un incentivo a partire anche noi avremmo dubbi ed incertezze.

Ma come l’inizio di questa storia di mare, tanti anni fa (più o meno 30) partivo e si partiva perchè c’era un sogno, un desiderio da assecondare.

Karpathos

Dodecaneso-Karpathos

Prendere il largo ascoltare il richiamo antico del viaggio, del seguire una scia invisibile in un mare blu.

Non c’era guadagno a mollare le cime da un ormeggio, c’era solo quel coraggio-anarchico di andare e poi la vita prende il suo corso.

Ecco oggi a 56 anni e con Tiziana a fianco mi sento nuovamente come allora, qualche acciacco in più, forse qualche ansia in più, ancora qualche paura che prova a oscurare l’orizzonte, il denaro sempre questo elementro necessario a vivere ma troppo troppo prepotente a cercare di inficiare tutto. Allora mettere la prua verso il largo da soli o con compagni di viaggio (paganti) è l’unica cosa importante.

Siamo abituati a vivere nella semplicità e ancora una volta lo Zefiro ci permetterà di fare cassa per prenderci cura della barca e dei viaggi a venire.

La terra dove viviamo ci nutre, la barca ci permette di viaggiare e proporre itinerari come quelli di quest’anno nuovi e pieni di mare. La Grecia, l’ antica Grecia stà attraversando un brutto momento economico, per mare non lo avvertiamo, le isole come i piccoli paesi sono come territori protetti da sempre. Vivono con poco e quindi abituati al necessario, ed è proprio in questa realtà che ci piace viaggiare, ritrovare la semplicità delle cose e godere di quel mare da tutti invidiato.

Fine stagione a Messolongi

Messolongi 13 ottobre lo zefiro è in cantiere in Grecia.

Messolongi è un luogo circondato dal mare che entra nella terra creando un luogo magnifico, un ambiete dove centinaia di specie animali trovano rifugio.

Cammini lungo le strade a pelo d’acqua, con la sensazione di passeggiare sul mare e puoi incontrare un airone bianco, oppure un pellicano che ancora non abbiamo visto ma che ci dicono abita da queste parti.

Il lago Messolongi

Lo sguardo viaggia sulle acque e incontri la testa della tartaruga marina, tutto in questo ambiente vive e si muove, cosa che per tutta l’ estate è mancato sotto il pelo d’acqua delle baie stupende che abbiamo frequentato.

Anche alle Strofadi niente riempiva col movimento i fondali.

Ci siamo chiesti che fine avessero fatto, dove si son rifugiati gli abitanti del mare?….qui stranamente all’ormeggio sotto lo Zefiro orate da 1 kg e saraghi da mezzo kg e un pullulare di pesci e pescetti. Un mare con basso fondale, chiuso, che da ospitalità a molte specie comprese purtroppo anche le zanzare.

Pandelis un amico di Messolongi ci racconta di come 50 anni fà parecchie famiglie vivevano ancora sulle palafitte e l’economia si basava sulla pesca che era straordinariamente abbondante, ancora oggi ci si imbatte in palafitte che servono a chi esercita la pesca del cefalo (arrosto è buonissimo) che serve a fare la bottarga e qui sono molto bravi a farla…è un luogo rimasto fuori dal turismo.

Le palafitte di Messolongi

Luogo greco dove l’ economia si basa sulla pesca e sulle saline e proprio in questo periodo che si vedono montagne di sale. Un paradiso d’acqua che occupa parecchia terra.

Messolongi ospiterà lo Zefiro e noi verremo spesso per preparare la nostra barchetta per la prossima stagione che sarà caratterizzata da crociere itineraranti dando ancora di più il senso del viaggio…e per chi vorrà e potrà fare periodi più lunghi con questo bell’ andare.

Era da tempo che non mi mettevo a scrivere, qualcosa si è interrotto, come in un corto circuito, ho dovuto riparare il danno, individuare il filo bruciato e riprendere a funzionare.

Non ho più trovato il tempo, la situazione ottimale per farlo, le giornate son scappate in fretta fino ad oggi e ora eccomi qui a cercare di tessere la tela e a  riprendere il filo.

A volte ripercorrere gli stessi itinerari non stimola la scrittura e al di là del piacere degli amici che arrivano, di tante belle veleggiate e di bagni stupendi si rimanea secco di visioni nuove, di odori nuovi, di colori nuovi…ora speriamo che il filo non si bruci di nuovo, sono riuscito a tesserlo forte e robusto.

Le saline e la pesca: l’economia di Messolongi

Ho preso spunto dalle sensazioni di quest’estate per poter rafforzare l’idea del viaggio da offrire agli amici, navigazioni e rotte nuove ci attendono in questo guscio scomodo ma caldo che ci permetterà di incontrare e visitare nuove terre.

Navigare, respirare nuova aria tra il Peloponneso dell’est, Creta, Karpatos, Rodi, Kastellorizon e Dodecanneso, tanto per cominciare a sognare il nostro viaggio del 2013.
Un grande abbraccio a tutti Pino Tiziana e Zefiro .

Le Isole Strofadi e il ciclo della vita

Gli amici pugliesi sono venuti quest’anno per approdare in questi due scogli in mezzo allo ionio a sud di Zante.

Isole meno battute, forse le ultime che provano a resistere nel loro isolamento e nella loro natura.

Piacciano o no, lasciano sempre un segno profondo in ognuno che arriva da queste parti.

Zante Navagio

Sono luoghi con i quali ti devi confrontare, immutati nei secoli conservono quella austerità, quella forza naturale che ti permette di riconoscerti nelle cose essenziali della vita, risveglio-nascita, sonno-morte.

Non c’è luogo in Mediterraneo che conserva questa forza, almeno per me. Tutto come secoli fa il sole che nasce rosso all’orizzonte insieme all’ultimo spicchio della luna calante di questo periodo, tramonti infuocati a segnare la fine della giornata e le notti con cieli stellati sopra lo Zefiro che dondola in questo mare cristallino.

Le notti alle Strofadi sono vive, intorno a noi, sopra la barca, i mitici uccelli che nell’oscurità cantano e si chiamano, le mitologiche Arpie sono le guardiane di questi luoghi.

Piacciano o no le Strofadi ci hanno trattenuto senza che opponessimo tanta resistenza. Per due notti e tre giorni. Isole lontane da tutto e noi dallo Zefiro a viverle con rispetto e sorpresa.

L’unica nota negativa, segno che dove arriva “l’uomo economico” tutto tende a sparire, è che 24 anni fa, ormeggiati dove siamo ora, la vita in acqua pullulava di specie marine mentre ora solo qualche esemplare di pesce pappagallo.

Ho pensato alle bombe che si usano per la pesca di frodo, oppure all’aumento della temperatura dell’acqua, oppure tutte e due le cose insieme, entrambe a causa delle nostre esigenze di vita.

Ora le Strofadi, fortunatamente, fanno parte di un parco e si spera che anche nell’acqua ritornino come prima la vita e i colori.

A terra, passeggiando, gli amici si son trovati in boschetti con querce e alberi inaspettati, e acqua in abbondanza che garantisce all’eremita che vive su queste isole, la vita.

Andiamo via con gli occhi e l’animo pieni di pace.

Le Strofadi sono isolate,  là in mezzo allo Ionio, ed accolgono chi con la barca fa rotta da queste parti.

Indifferenti a noi, stanno qui, lontane dalle rotte più tradizionali a permetterci di vivere il ferragosto ormeggiati, da soli, nella baia a sud di Stamfani la più grande delle due.

Stamfani

Noi partiamo con la gioia di esserci stati e da parte mia ringrazio gli amici della puglia Franco e Bettina, Francesco e Angela, Nicola e Fara che hanno scelto questo luogo come punto di riferimento, luogo centrale  di questa crociera.

Anche le isole meno conosciute o meno battute, perchè più isolate, devono vivere e noi dobbiamo ascoltarle e proteggerle.

Un grande abbraccio a tutti Peppe, Tiziana, Zefiro e tutto l’equipaggio.

Anche per Zefiro è tempo di vacanza

Un vento caldo che passando sulla terra di Cefalonia ti avvolge tutto mentre con Tiziana a bordo dello scooter affittato, gironzoliamo per ogni strada e sentiero della meravigliosa Isola di Cefalonia.

Cefalonia

L'Isola di Cefalonia

Ad ogni curva una sorpresa, ora l’odore forte del piscio delle capre, dappertutto sulle isole greche, ora la resina degli alberi a risvegliare ricordi di pino silvestre “Vidal” con il suo bianco cavallo, ora il gelsomino dominante su tutti gli altri profumi, poi quello della terra scaldata dal sole che da queste parti batte da più di tre mesi senza sosta.

Un uomo sdraiato sotto l’ombra, trattorie come sirene lungo il tragitto con l’odore di carne passando nel raggio di pertinenza e i succhi gastrici che si mettono in funzione, campi di olivi, e alberi da alto fusto su, a 1628 metri dove siamo arrivati, per addolcire il caldo di questa estate.

In vetta ecco che il panorama che ti lascia senza fiato, ci guardiamo attorno, ci guardiamo negli occhi e sorridiamo, sorridiamo di questa opportunità che ci ha dato la crisi, questo momento unico da vivere e farlo nostro momento dopo momento, odore dopo odore, paesaggio dopo paesaggio.

Dopo 17 anni è la prima volta che facciamo una vacanza in luglio, Zefiro come casa ad aspettarci e i piedi a fare da trasporto.

Via al passo attraverso sentieri facili da percorrere a quote di 1300, 1600 metri, ore di cammino e soste per perdersi in panorami che si stampano nella mente per sempre a dirti che la natura c’è e deve essere rispettata.

Mentre tutti godono di questo sole in spiaggia, quassù poche anime.

Silenzio solo il vento tra glia alberi e l’ombra a proteggerci dal sole.

Una settimana presa con calma, fatta di nuotate e passeggiate, di scoperta dell’isola e di sdraiate in spiagge.

Colori che si inseguono, azzurro, celeste, verde, marrone bruciato, turchese, argento vivo, rosso al tramonto, blu, bianco di una vela, giallo e cosi fino alla sera con il blu notte. Opportunità!

alba a Porto Atheras

Mi viene spesso di pensarla e viverla così questo momento e con Tiziana ci guardiamo e sorridiamo felici di quello che stiamo vivendo…..poi è già venerdi il motorino che corre verso l’aeroporto e l’aereo che si alza verso il cielo italiano ci vediamo presto.

Si riprende la navigazione, dopo una sosta di 14 giorni ti devi resettare e resettare anche la barca.

Tutti a bordo e il turno Cefalonia Kalamata prende il largo. Lo Zefiro con amici di sempre con una rotta da percorrere già conosciuta, ritornare in Peloponneso lasciando le ioniche servirà a stare lontano nel pieno di agosto, forse dall’affollamento anche se noto poco movimento turistico. Itaca, Zante con la costa ovest a fare da prima donna, a prendersi tutta l’attenzione dell’equipaggio. Lasciato Zante la prua dello Zefiro per 180° a 8 nodi verso le Isole delle Strofadi dove nessuno degli amici a bordo era mai stato, veloci e sicuri in un mare blu macchiato di bianco, vele piene di vento spingono in tre ore la nostra barchetta a destinazione.

Solo una barca in questo paradiso rimasto incontaminato, niente ha sconvolto il luogo, due scogli nel sud ionico a 28 miglia da sud di Zante. Le Strofadi, ormeggiati all’isola della “Arpia” dove la notte si riempie di questo richiamo dell’uccello mitologico. Tutti presi da questo luogo, tutti in perfetta sintonia con la natura, mare pulito una notte tranquilla e una giornata di ammollo in queste acque poi una navigazione notturna che ci permette di approdare nella magnifica baia circolare di Vidokilia a nord ovest di Pilos.

La baia circolare di Voidokilia

Acqua verde, trasparente, sabbia dorata e dune che si innalzano verso il cielo. Ad uno ad uno ci si sveglia e si rimane senza parole, dopo le strofadi quest’altro regalo, nessuno in spiaggia e neanche una barca eppure siamo in agosto. Sulla sinistra in alto un fortezza veneziane che nei tempi passati proteggeva da nord la baia di Pilos dove arriveremo stasera.

Un sole al tramonto, rosso, la torre in mare di Methoni a separare lo ionio dall’ Oriente e qui che si inizia a sentire l’ aroma, l’ odore di un’ altra Grecia, Qui è il confine e l’arrivo a vela, lentamente ci ha permesso di assaporare questo passaggio. Dietro la torre il sole ad incendiare

L’ orizzonte a ovest.

Diamo fondo all’ancora è Zefiro riposa sicuro sotto le vecchie e storiche mura di Methoni. Una musica ci raggiunge da terra un misto di Oriente e tradizione greca, anche questo è il segno di inizio di un’altra Grecia.

Le imponenti mura di Methoni

Un abbraccio a tutti da Peppino e Tiziana.

Una lunga storia d’amore

“Siediti mare che dobbiamo parlare della nostra vita sotto la luce della fantasia”, 

Tiziana qualche tempo fa mi ha inviato questa frase ed io l’ho custodita, messa da parte sapendo che sarebbe arrivato il momento giusto, che mi avrebbe dato il là come il diapason per un nuovo scritto.

Le isole Eolie sono belle e fascinose ma come dice la cara Elena la Grecia è qualcosa di particolare, l’atmosfera, l’atmosfera…

Io sono daccordo con Elena infatti è bastato mettere la prua verso Reggio Calabria che il richiamo atavico di quei luoghi cari ad omero mi hanno aperto l’animo e poi lo Ionio ancora una volta stava aspettandoci con vento giusto e continuo che ci ha spinti sempre per ben 43 ore, veloci tra le crestine bianche sorridenti per il piacere del lungo navigare, turni, chiacchiere, buon mangiare, delfini e tonni tanti tonni che abbiamo risparmiato di pescare.

Proprio in questi momenti di mare intenso, assoluto, acqua tutto intorno, cieli stellati senza luna che mi son seduto nel pozzetto come al solito nella notte a guardare incantato la scia veloce del fedele Zefiro. La florescenza dello Ionio incata e allora mi son seduto a parlare con il mare della mia vita, della vita mia con Tiziana, della vita mia con Tiziana e lo Zefiro.

Sotto la luce delle stelle su nel cielo e del luccichio del mare ho parlato, ascoltato e preso accordi.

Qualcosa è cambiato in me, qualcosa di atavico e ritornato prepotentemente, mai abbandonato, ma custodito gelosamente.

Il senso di libertà e di fantasia che questa vita d’acqua che mi dona è venuto a bussare nel mio cuore. Abbiamo parlato a lungo durante la seconda notte di navigazione mentre lo Zefiro saltava tra le onde amiche, ci siamo detti che niente ci separerà e che se questo momento aspro, duro di un mondo che crolla porterà anche lo Zefiro a soffrire in qualche modo noi ci saremo. In qualsiasi modo il mare ci dovrà sopportare a lungo, anzi mi è sembrato che proprio non vuole fare a meno di noi. Il lavoro con la barca non è più quasi un lavoro. Le crociere ad eccezione di quelle ad agosto hanno posti e cabine libere ma non disperiamo perché il “quanto basta” è la nuova dimensione dello Zefiro, quanto basta per galleggiare e navigare.

Ecco ci siamo detto questo con il mare, ci siamo parlati e stretto un patto di amicizia eterna, troveremo la forza, il modo per navigare.

Viviamo con poco e con poco godremo di quello che abbiamo costruito, lo Zefiro andrà a zonzo per i mari della grecia proponendo sempre vecchi e nuovi itinerari e finalmente forse avrò il modo di vivere anche fuori stagione con Tiziana momenti di intima emozione. Questo è il prossimo futuro ma ora eccoci dopo due giorni di tranquilla navigazione a bagnarci nelle acque di Odisseo, arrivati dritti su Itaca e ormeggiati nelle stupende acque della baia di San Nicola ci siam sdraiati nelle cuccette a dormire.

Con un senso di pienezza nell’animo che solo la navigazione mi dona ho chiuso gli occhi pensando al dialogo della notte precedente e a Tiziana.

A bordo in questa piccola traversata Mattia, figlio dell’amico Luca, che a solo 14 anni ha vissuto una stupenda esperienza insieme al padre e a me, a Giuseppe e Giancarlo. Turni in pozzetto, punti navi, responsabilità, corvè, partecipazione a un gioco di scambi emozionali e doveri di bordo che per un ragazzo e non solo sono una bella scuola di vita.

Come dicevo le Isole Eolie sono, belle, Stromboli è uno spettacolo unico al mondo e gli equipaggi sono stati affascinati da queste pietre enormi fatte di lava che emergono dal mare. A bordo dello Zefiro si è vissuti in armonia il primo turno solo con l’amico Pierluigi, dopo qualche giono si sono aggiunti Francesca che ho soprannominato la passionaria della vela, giovane innamorata di queste vele bianche che ti spingono in mezzo al blu (grazie della dedica), Matteo compagno innamorato di Francesca ed estimatore del calcio come lo sono io con la differenza che con il tempo, sarà l’età, l’ho lasciato andare per altre cose. Il secondo equipaggio oltre Francesca e Matteo, sono arrivati Giancarlo, Cristina detta la Peperina, Libero perché veramente libero, Mario ed Erica… e nella sua pancia di 6 mesi il piccolo Nicola.

Una grande emozione vedere la mamma Erica muoversi a bordo, comunicare a Nicola questa esperienza, belli tutti e tre padre madre e figlio. Terzo equipaggio al completo Elena, Mattia che ora è qui in grecia con il padre Luca, Valeria, Franci e Sara, Caterina affezionata dello zefiro e del mare che quando può scappa ad occupare una cuccetta, Heidi e Aico (correggetemi se sbaglio) anche loro ormai amici della Germania che da anni ci vengono a trovare.

Di questo ultimo gruppo tre intrepidi sono saliti sulla bocca dello Stromboli, immenso, sconvolgente lava sparata nel cielo limpido delle Eolie e mentre loro stavano con gli occhi in giu a vedere questo spettacolo della natura noi con gli occhi in su a fare la stessa cosa dalla barca e vi assicuro che per me ogni volta è sempre come la prima volta.

“siediti mare che dobbiamo parlare della nostra vita sotto la luce della fantasia”

Grazie di cuore a tutti  con affetto Peppe e Tiziana

Posti disponibili

per la crociera 7/14 Luglio e dal 14/28 Luglio diamo la possibilità di fare anche una sola delle due settimane

Con la Raynair voli diretti su Cefalonia a costi accessibili

 

Potesse lo Zefiro portar via i macigni di questi giorni feriti!

Non riuscivo a trovare la spinta giusta per tornare a scrivere, avevo la sensazione che la descrizione di questa nostra esperienza cozzasse maledettamente con il mondo attorno. Crisi economica, amici che vengono licenziati, pensioni che non si raggiungono mai, volti tristi, crisi è la parola che si sente sempre.

Tutto vero, tutto confermato anche da questo nostro modo di viaggiare e lavorare, per la prima volta lo Zefiro si trova a solcare i mari con pochi amici ad eccezione delle Eolie che come sempre affascinano.

Ho pensato spesso che questo mio andar per mare fosse un privilegio, voluto, sentito.

Il mare tanti anni fà mi ha chiamato ed io ho intrapreso questa rotta sul mare salato.

Dal’ esterno può sembrare tutto bello ma non tutto è semplice, condurre un’imbarcazione ed avere la responsabilità dell’equipaggio è un bel “peso”, aver cura della propria barca e degli amici è un dono che mi porto dentro, essere ospitali ed accogliere mi vien dall’educazione avuta dai miei, casa aperta era quella della famiglia D’Amore.

Trovarsi in barca mentre tutto attorno sembra andar male mi aveva messo un pochino di tristezza, poi per fortuna preso il largo, partiti da Punta Ala issando la randa e il genoa sono pian piano ritornato nell’equilibrio. Consapevole di quello che accade attorno non riesco a far altro che proporre le nostre idee di viaggio vacanze, cercando di lavorare con il massimo impegno e con la massima professionalità.

Come dicevo le vele issate ci hanno spinti per duecento miglia senza mai sgonfiarsi. Notte luminosa, una luna chiara che rifletteva su un mare con qualche cresta bianca di spuma salata, lo Zefiro sotto la diligente mano di Tiziana, Luca, Giuseppe ha percorso 176 miglia senza il suono del motore.

Ponza con i suoi odori di macchia mediterranea ci ha abbracciati, ginestre ovunque, fiori da tutte le parti e poche, poche barche. A Ponza abbiamo imbarcato Valeria e il giorno dopo pian pianino verso Ventotene, sempre a vela.

L'isola di Ponza

Ventotene è l’isola dei mie sogni di inizio navigazione, quante volte è stata la mia boa, il mio luogo dove atterrare dopo aver mollato le cime da Gaeta.

Stranamente anche se meno bella di Ponza mi rende sempre più felice attraccare in questa piccola isola fatta di campi di lenticchie. Sarà perchè in questo luogo ho fatto le mie prime esperienze di mare, di barca a vela, sarà per il fatto che non è mai stata un isola frastornata da gente e che nonostante il successo turistico degli anni 90 conserva quella sua intima tranquillità che arrivando la senti impadronirsi del tuo animo.

Forse sono solo mie pippe mentali, ma Ventotene è la mia preferita. Il compleanno del mio 55esimo anno fatto in questa isola mi riporta a qualche anniversario della mia nascita festeggiato con la mia prima barca su questa isola borbonica. Tanti anni passati da quei giorni e tante miglia percorse, ma rimane sempre una gioia poter brindare con amici di bordo e amici a terra che ci hanno raggiunto sullo Zefiro.

Da Ventotene a Formia questa volta tutto a motore. Sistemato la barca sul pontile di Mauro, salutato gli amici e abbracciato e baciato Tiziana sono saltato a bordo dell’HR di Lino e via verso la Grecia senza sosta tre giorni abbondanti di navigazione tranquilla e piacevole tra ricordi ed esperienze comuni.

Lino e Marco sono amici di Fondi con i quali ho un vissuto forte, di esperienze di barca, di motori, di sogni ma soprattutto di amicizia.

Uno per tutti tutti per uno le 600 miglia che ci hanno portato a Missolungi son volate, tra risate, turni, lingua fondana e la piacevole compagnia del quarto di bordo Valerio.

Rientrato a Formia lo Zefiro, lasciato nelle mani di Emilio altro amico elettricista, si è dotato di un nuovo quadro motore e una serie di cavi nuovi che mi danno tranquillità. Ora lo Zefiro sta acquistando l’aspetto sempre più da viaggio.

Pannelli fotovoltaici sulle gruette di poppa che ospitano anche il gommone, lasciando libera la tuga e la visibilità di prua, cuscini in pozzetto e sulla tuga, paraspruzzi laterali…..forse si viaggia?

Saluto Lino e con Tiziana prendo il largo verso Ischia ancora una volta le vele gonfie ci spingono, ancora il tempo non è quello desiderato, l’ aria freddina come anche il cielo nuvoloso. Ad Ischia ci fermiamo una notte e il giorno dopo si riparte con i primi amici per la prima settimana che da quest’isola incasinata ci porterà a Maratea. Le previsioni non sono straordinarie, pioggie e temporali sono in arrivo.

A parte Amalfi abbiamo saltato la costiera amalfitana e le sue acque luride, si proprio luride, e siamo andati direttamente nel cilento, a Castellabate.

Castellabate

Questi luoghi conservano ancora  silenzio e  tranquillità, mentre io rimanevo a bordo a tener a bada il mio raffreddore, Tiziana, Lisetta, Barbara, Lorena e Giuseppe sono andati a passeggiare su nel paese dove hanno girato “Benvenuti al sud”.

Poi Acciaroli dove due anni fà hanno ammazzato il sindaco che si opponeva alla camorra e a tutte le  ragnatele che questi delinquenti mettono in atto.

La gioia di vedere in questo luogo la forza della popolazione che ricorda il sindaco e che sta cercando di resistere ci fà sentire a casa.

Acciaroli è veramente un angolo incantevole, il tempo metereologico ci “costringe” a stare fermi e a fare una passeggiata di 4 ore nel parco del Cilento. Pioggia e temporali, mare formato che ci ha fatto ballare tutta la notte all’ormeggio.

Saltato Capo Palinuro e Marina di Camerota ci siamo ormeggiati nella stupenda “cala degli infreschi” facendo il primo tuffo tra sole e nuvole.

Certo il tempo non è stato bello ma la compagnia è riuscita a rilassarsi ugualmente, mancano solo i bagni e le nuotate ma a volte il meteo gioca così.

Scario

Scario l’ultimo scalo prima di Maratea, la prima volta in quest’altro angolo di mondo dove sembra poterci vivere bene, un paesino delizioso immerso nel verde e sul mare un porto sicuro e gratis per la barca. Poi la pizza più buona mai degustata, da Americo del “Quo Vadis”; rientrato in Italia dal Venezuela dove è nato e dove i suoi erano emigrati tanti anni fa.

Se capitate da quelle parti non perdete questa pizza, i suoi cornetti e il calzone con la ricotta.

L’acqua del mare non è chiara, molta immondizia  si incontra lungo la rotta dello Zefiro, anche se il Cilento si salva da questo disastro la vista delle acque torbide di Ischia e Capri e di tutta la Costiera mi rimandano un po’ di tristezza nel cuore.

Maratea ci accoglie tra nuvole e acqua dal cielo ma riusciamo a salire a piedi dal porto al paese. Passeggiare invece di nuotare è questo lo slogan della settimana. Salutiamo le donne di bordo e con Tiziana e Giuseppe mettiamo la prua su Stromboli cercando di lasciarci dietro acqua e temporali previsti sulla costa. E così è stato.

La notte a Stromboli

Notte a Stromboli che mentre si arrivava ci ha sorpresi con botti e lava nel cielo stellato, che bello essere in questo luogo. Pioggia nella notte e temporali sulla costa; abbiamo fatto bene a partire.

Panarea con bella veleggiata e primo bagno in acqua salata con 17 gradi, sveglia di mattina presto nella prima giornata di vera primavera, sole e acqua ferma pronti al tuffo ma….. ferma! Le meduse, tante, viola, colorate e terribilmente pericolose. Messo in moto e di corsa verso Lipari a dar fondo nell’acqua cristallina della pomice.

Neanche una medusa e l’acqua è sui 19 gradi che sballo.

"......e l'acqua sui 19 gradi, che sballo"

Questa sera in porto a gustare una granita alle mandorle e domani saluto la mia compagna di vita, Tiziana torna a casa e ci vedremo a Luglio,

E tempo di crisi e anche lo Zefiro la sente, poche le prenotazioni ma non si dispera, tiriamo tutti la cinghia l’importante che la tempesta non ci affondi…un grande abbraccio Peppe Tiziana e Zefiro

PS: ci sono tanti posti liberi sullo zefiro a luglio e a settembre e voli a pochissimi euro da Pisa con la Rayanair,  e Easyjet.

Meditate!!!

per i nostri contatti

 

 

 

Lo Zefiro riprende il suo viaggio

Lo Zefiro di nuovo a solcare il mare senza cime che legano alla terra barca ed equipaggio.

Il meteo per il periodo di Pasqua non è stato dei migliori ma nonostante qualche scroscio d’acqua e un repentino calo di temperatura tra domenica e lunedi.

Ancora una volta, nella pancia di Zefiro si sono incrociate vite, sensazioni, bei momenti e tanta voglia di stare insieme.

Marciana Marina

Un primo giorno a Marciana Marina raggiunta con bordi risalendo un leggero sudovest, poi un rientro verso porto Azzurro sempre a vela dove non trovando posto nel porto lo zefiro ha dato fondo nella baia del Barbarossa.

Liberi dalle cime che tirano da luci e rumori, ci siamo goduti il dondolio, il silenzio e soprattutto il sorgere di una luna rossa che ha infuocato l’orizzonte riempiendo i nostri occhi.

Poi tutti chiusi nella pancia dello Zefiro abbiamo consumato un’ottima cena e trascorso una calda serata.

Gesti semplici, condivisione in piccoli spazi, capacità di raccontare e raccontarsi, vivere la natura standoci in mezzo questo è lo zefiro.

Il giorno dopo visto la presenza del sole nel cielo terso siamo stati fermi in baia, chi al sole, chi a leggere, chi a fantasticare.

Un saluto da Peppe, Tiziana e lo zefiro e la nuova stagione di navigazione. Viaggiazefiro 2012

Zefiro: quando una vacanza è un’esperienza di vita

Anche quest’anno Zefiro ci accompagnerà attraverso il Mediterraneo con le sue vele e con i racconti che i suoi compagni di viaggio generosamente condivideranno con noi.

Parlare infatti di Tiziana e Giuseppe come armatori e skipper di Zefiro, uno sloop di poco più di 14 metri della Gilber Marin, una barca comoda e bella che trasuda esperienza marina da ogni c.q del caldo legno che la arreda, è inesatto e riduttivo.

Zefiro la barca di Peppe e TizianaGiuseppe (Peppe per tutti) e Tiziana fanno ormai parte della loro barca che comandano e rispettano, ospiti con gli ospiti e come tali capaci di creare un ambiente e un’atmosfera che difficilmente viene dimenticata.

Ho voluto iniziare con Zefiro il viaggio di questo blog atrraverso tutti gli aspetti del “viaggiare” perchè per me rappresenta l’essenza di chi è in “viaggio permanente” che non vuol dire solo svolgere un’attività come quella del charter in Grecia.

Vuol dire aver assunto nell’anima i ritmi delle proprie vele, avere un profondo rapporto con la natura che nel mare ha il suo simbolo più eclatante ma forse anche il più debole, il più inerme allo scempio che noi uomini stiamo riuscendo a compiere.

Passare una settimana o più in viaggio per il Mediterraneo a bordo dello Zefiro, vuol dire fare un’esperienza di vita, vuol dire avere la fortuna di condividere tra persone spesso sconosciute tra loro e con ritmi diversi le regole della civile convivenza, a terra ormai spesso dimenticate.

Attraverso i racconti di Peppe e attraverso i suoi occhi ancora in grado di stupirsi davanti alla bellezza della natura ma spesso velati dalla malinconia del vederla degradare anno dopo anno, si vive appieno il tempo della propria vacanza, il tempo di un percorso disintossicante scandito dal frusciare, a volte impercettibile, che il fidato Zefiro rende tagliando bellissime acque.

Questo è quanto è rimasto nella mia memoria di Zefiro e quanto resterà in chiunque condivida le sue rotte Viaggiazefiro 2012 .

Sarò felice di riportare, attraverso questo blog, il loro diario di bordo che spesso si inoltra anche nelle altre attività che Tiziana e Peppe svolgono sempre nel rispetto dei diritti dell’anima.

Nel frattempo per chi volesse saperne di più può entrare nel loro sito da qui.