Potesse lo Zefiro portar via i macigni di questi giorni feriti!

Non riuscivo a trovare la spinta giusta per tornare a scrivere, avevo la sensazione che la descrizione di questa nostra esperienza cozzasse maledettamente con il mondo attorno. Crisi economica, amici che vengono licenziati, pensioni che non si raggiungono mai, volti tristi, crisi è la parola che si sente sempre.

Tutto vero, tutto confermato anche da questo nostro modo di viaggiare e lavorare, per la prima volta lo Zefiro si trova a solcare i mari con pochi amici ad eccezione delle Eolie che come sempre affascinano.

Ho pensato spesso che questo mio andar per mare fosse un privilegio, voluto, sentito.

Il mare tanti anni fà mi ha chiamato ed io ho intrapreso questa rotta sul mare salato.

Dal’ esterno può sembrare tutto bello ma non tutto è semplice, condurre un’imbarcazione ed avere la responsabilità dell’equipaggio è un bel “peso”, aver cura della propria barca e degli amici è un dono che mi porto dentro, essere ospitali ed accogliere mi vien dall’educazione avuta dai miei, casa aperta era quella della famiglia D’Amore.

Trovarsi in barca mentre tutto attorno sembra andar male mi aveva messo un pochino di tristezza, poi per fortuna preso il largo, partiti da Punta Ala issando la randa e il genoa sono pian piano ritornato nell’equilibrio. Consapevole di quello che accade attorno non riesco a far altro che proporre le nostre idee di viaggio vacanze, cercando di lavorare con il massimo impegno e con la massima professionalità.

Come dicevo le vele issate ci hanno spinti per duecento miglia senza mai sgonfiarsi. Notte luminosa, una luna chiara che rifletteva su un mare con qualche cresta bianca di spuma salata, lo Zefiro sotto la diligente mano di Tiziana, Luca, Giuseppe ha percorso 176 miglia senza il suono del motore.

Ponza con i suoi odori di macchia mediterranea ci ha abbracciati, ginestre ovunque, fiori da tutte le parti e poche, poche barche. A Ponza abbiamo imbarcato Valeria e il giorno dopo pian pianino verso Ventotene, sempre a vela.

L'isola di Ponza

Ventotene è l’isola dei mie sogni di inizio navigazione, quante volte è stata la mia boa, il mio luogo dove atterrare dopo aver mollato le cime da Gaeta.

Stranamente anche se meno bella di Ponza mi rende sempre più felice attraccare in questa piccola isola fatta di campi di lenticchie. Sarà perchè in questo luogo ho fatto le mie prime esperienze di mare, di barca a vela, sarà per il fatto che non è mai stata un isola frastornata da gente e che nonostante il successo turistico degli anni 90 conserva quella sua intima tranquillità che arrivando la senti impadronirsi del tuo animo.

Forse sono solo mie pippe mentali, ma Ventotene è la mia preferita. Il compleanno del mio 55esimo anno fatto in questa isola mi riporta a qualche anniversario della mia nascita festeggiato con la mia prima barca su questa isola borbonica. Tanti anni passati da quei giorni e tante miglia percorse, ma rimane sempre una gioia poter brindare con amici di bordo e amici a terra che ci hanno raggiunto sullo Zefiro.

Da Ventotene a Formia questa volta tutto a motore. Sistemato la barca sul pontile di Mauro, salutato gli amici e abbracciato e baciato Tiziana sono saltato a bordo dell’HR di Lino e via verso la Grecia senza sosta tre giorni abbondanti di navigazione tranquilla e piacevole tra ricordi ed esperienze comuni.

Lino e Marco sono amici di Fondi con i quali ho un vissuto forte, di esperienze di barca, di motori, di sogni ma soprattutto di amicizia.

Uno per tutti tutti per uno le 600 miglia che ci hanno portato a Missolungi son volate, tra risate, turni, lingua fondana e la piacevole compagnia del quarto di bordo Valerio.

Rientrato a Formia lo Zefiro, lasciato nelle mani di Emilio altro amico elettricista, si è dotato di un nuovo quadro motore e una serie di cavi nuovi che mi danno tranquillità. Ora lo Zefiro sta acquistando l’aspetto sempre più da viaggio.

Pannelli fotovoltaici sulle gruette di poppa che ospitano anche il gommone, lasciando libera la tuga e la visibilità di prua, cuscini in pozzetto e sulla tuga, paraspruzzi laterali…..forse si viaggia?

Saluto Lino e con Tiziana prendo il largo verso Ischia ancora una volta le vele gonfie ci spingono, ancora il tempo non è quello desiderato, l’ aria freddina come anche il cielo nuvoloso. Ad Ischia ci fermiamo una notte e il giorno dopo si riparte con i primi amici per la prima settimana che da quest’isola incasinata ci porterà a Maratea. Le previsioni non sono straordinarie, pioggie e temporali sono in arrivo.

A parte Amalfi abbiamo saltato la costiera amalfitana e le sue acque luride, si proprio luride, e siamo andati direttamente nel cilento, a Castellabate.

Castellabate

Questi luoghi conservano ancora  silenzio e  tranquillità, mentre io rimanevo a bordo a tener a bada il mio raffreddore, Tiziana, Lisetta, Barbara, Lorena e Giuseppe sono andati a passeggiare su nel paese dove hanno girato “Benvenuti al sud”.

Poi Acciaroli dove due anni fà hanno ammazzato il sindaco che si opponeva alla camorra e a tutte le  ragnatele che questi delinquenti mettono in atto.

La gioia di vedere in questo luogo la forza della popolazione che ricorda il sindaco e che sta cercando di resistere ci fà sentire a casa.

Acciaroli è veramente un angolo incantevole, il tempo metereologico ci “costringe” a stare fermi e a fare una passeggiata di 4 ore nel parco del Cilento. Pioggia e temporali, mare formato che ci ha fatto ballare tutta la notte all’ormeggio.

Saltato Capo Palinuro e Marina di Camerota ci siamo ormeggiati nella stupenda “cala degli infreschi” facendo il primo tuffo tra sole e nuvole.

Certo il tempo non è stato bello ma la compagnia è riuscita a rilassarsi ugualmente, mancano solo i bagni e le nuotate ma a volte il meteo gioca così.

Scario

Scario l’ultimo scalo prima di Maratea, la prima volta in quest’altro angolo di mondo dove sembra poterci vivere bene, un paesino delizioso immerso nel verde e sul mare un porto sicuro e gratis per la barca. Poi la pizza più buona mai degustata, da Americo del “Quo Vadis”; rientrato in Italia dal Venezuela dove è nato e dove i suoi erano emigrati tanti anni fa.

Se capitate da quelle parti non perdete questa pizza, i suoi cornetti e il calzone con la ricotta.

L’acqua del mare non è chiara, molta immondizia  si incontra lungo la rotta dello Zefiro, anche se il Cilento si salva da questo disastro la vista delle acque torbide di Ischia e Capri e di tutta la Costiera mi rimandano un po’ di tristezza nel cuore.

Maratea ci accoglie tra nuvole e acqua dal cielo ma riusciamo a salire a piedi dal porto al paese. Passeggiare invece di nuotare è questo lo slogan della settimana. Salutiamo le donne di bordo e con Tiziana e Giuseppe mettiamo la prua su Stromboli cercando di lasciarci dietro acqua e temporali previsti sulla costa. E così è stato.

La notte a Stromboli

Notte a Stromboli che mentre si arrivava ci ha sorpresi con botti e lava nel cielo stellato, che bello essere in questo luogo. Pioggia nella notte e temporali sulla costa; abbiamo fatto bene a partire.

Panarea con bella veleggiata e primo bagno in acqua salata con 17 gradi, sveglia di mattina presto nella prima giornata di vera primavera, sole e acqua ferma pronti al tuffo ma….. ferma! Le meduse, tante, viola, colorate e terribilmente pericolose. Messo in moto e di corsa verso Lipari a dar fondo nell’acqua cristallina della pomice.

Neanche una medusa e l’acqua è sui 19 gradi che sballo.

"......e l'acqua sui 19 gradi, che sballo"

Questa sera in porto a gustare una granita alle mandorle e domani saluto la mia compagna di vita, Tiziana torna a casa e ci vedremo a Luglio,

E tempo di crisi e anche lo Zefiro la sente, poche le prenotazioni ma non si dispera, tiriamo tutti la cinghia l’importante che la tempesta non ci affondi…un grande abbraccio Peppe Tiziana e Zefiro

PS: ci sono tanti posti liberi sullo zefiro a luglio e a settembre e voli a pochissimi euro da Pisa con la Rayanair,  e Easyjet.

Meditate!!!

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