Anche per Zefiro è tempo di vacanza

Un vento caldo che passando sulla terra di Cefalonia ti avvolge tutto mentre con Tiziana a bordo dello scooter affittato, gironzoliamo per ogni strada e sentiero della meravigliosa Isola di Cefalonia.

Cefalonia

L'Isola di Cefalonia

Ad ogni curva una sorpresa, ora l’odore forte del piscio delle capre, dappertutto sulle isole greche, ora la resina degli alberi a risvegliare ricordi di pino silvestre “Vidal” con il suo bianco cavallo, ora il gelsomino dominante su tutti gli altri profumi, poi quello della terra scaldata dal sole che da queste parti batte da più di tre mesi senza sosta.

Un uomo sdraiato sotto l’ombra, trattorie come sirene lungo il tragitto con l’odore di carne passando nel raggio di pertinenza e i succhi gastrici che si mettono in funzione, campi di olivi, e alberi da alto fusto su, a 1628 metri dove siamo arrivati, per addolcire il caldo di questa estate.

In vetta ecco che il panorama che ti lascia senza fiato, ci guardiamo attorno, ci guardiamo negli occhi e sorridiamo, sorridiamo di questa opportunità che ci ha dato la crisi, questo momento unico da vivere e farlo nostro momento dopo momento, odore dopo odore, paesaggio dopo paesaggio.

Dopo 17 anni è la prima volta che facciamo una vacanza in luglio, Zefiro come casa ad aspettarci e i piedi a fare da trasporto.

Via al passo attraverso sentieri facili da percorrere a quote di 1300, 1600 metri, ore di cammino e soste per perdersi in panorami che si stampano nella mente per sempre a dirti che la natura c’è e deve essere rispettata.

Mentre tutti godono di questo sole in spiaggia, quassù poche anime.

Silenzio solo il vento tra glia alberi e l’ombra a proteggerci dal sole.

Una settimana presa con calma, fatta di nuotate e passeggiate, di scoperta dell’isola e di sdraiate in spiagge.

Colori che si inseguono, azzurro, celeste, verde, marrone bruciato, turchese, argento vivo, rosso al tramonto, blu, bianco di una vela, giallo e cosi fino alla sera con il blu notte. Opportunità!

alba a Porto Atheras

Mi viene spesso di pensarla e viverla così questo momento e con Tiziana ci guardiamo e sorridiamo felici di quello che stiamo vivendo…..poi è già venerdi il motorino che corre verso l’aeroporto e l’aereo che si alza verso il cielo italiano ci vediamo presto.

Si riprende la navigazione, dopo una sosta di 14 giorni ti devi resettare e resettare anche la barca.

Tutti a bordo e il turno Cefalonia Kalamata prende il largo. Lo Zefiro con amici di sempre con una rotta da percorrere già conosciuta, ritornare in Peloponneso lasciando le ioniche servirà a stare lontano nel pieno di agosto, forse dall’affollamento anche se noto poco movimento turistico. Itaca, Zante con la costa ovest a fare da prima donna, a prendersi tutta l’attenzione dell’equipaggio. Lasciato Zante la prua dello Zefiro per 180° a 8 nodi verso le Isole delle Strofadi dove nessuno degli amici a bordo era mai stato, veloci e sicuri in un mare blu macchiato di bianco, vele piene di vento spingono in tre ore la nostra barchetta a destinazione.

Solo una barca in questo paradiso rimasto incontaminato, niente ha sconvolto il luogo, due scogli nel sud ionico a 28 miglia da sud di Zante. Le Strofadi, ormeggiati all’isola della “Arpia” dove la notte si riempie di questo richiamo dell’uccello mitologico. Tutti presi da questo luogo, tutti in perfetta sintonia con la natura, mare pulito una notte tranquilla e una giornata di ammollo in queste acque poi una navigazione notturna che ci permette di approdare nella magnifica baia circolare di Vidokilia a nord ovest di Pilos.

La baia circolare di Voidokilia

Acqua verde, trasparente, sabbia dorata e dune che si innalzano verso il cielo. Ad uno ad uno ci si sveglia e si rimane senza parole, dopo le strofadi quest’altro regalo, nessuno in spiaggia e neanche una barca eppure siamo in agosto. Sulla sinistra in alto un fortezza veneziane che nei tempi passati proteggeva da nord la baia di Pilos dove arriveremo stasera.

Un sole al tramonto, rosso, la torre in mare di Methoni a separare lo ionio dall’ Oriente e qui che si inizia a sentire l’ aroma, l’ odore di un’ altra Grecia, Qui è il confine e l’arrivo a vela, lentamente ci ha permesso di assaporare questo passaggio. Dietro la torre il sole ad incendiare

L’ orizzonte a ovest.

Diamo fondo all’ancora è Zefiro riposa sicuro sotto le vecchie e storiche mura di Methoni. Una musica ci raggiunge da terra un misto di Oriente e tradizione greca, anche questo è il segno di inizio di un’altra Grecia.

Le imponenti mura di Methoni

Un abbraccio a tutti da Peppino e Tiziana.